Ciao, sono Stefano ed insegno yoga da diversi anni ormai. Una cosa che ho notato in questo tempo è che non di rado le persone che decidono di comprare un tappetino yoga per uso personale spesso fanno un acquisto non idoneo alle proprie esigenze. In questo articolo cercherò di darti dei suggerimenti su come scegliere il tappetino yoga giusto per te.
Proverò ad essere il più sintetico possibile e di semplificare un argomento più complesso di quanto puoi immaginare.
Voglio, però, dirti che consiglio sempre di avere un tappetino yoga personale ai miei allievi, sicuramente è una scelta igienica, perché lo yoga si pratica a piedi scalzi. Hai mai pensato che in alcune posizioni potresti mettere il viso dove qualcun altro prima di te ha messo i suoi piedi? O magari semplicemente ci ha sudato?
Per quanto l’associazione di yoga in cui pratichi possa essere pulita, non può pulire i tappetini tutti i giorni.
Quale tappetino yoga comprare
La prima domanda che ti sarai fatto potrebbe essere quale tappetino yoga comprare e, probabilmente, farai affidamento sul tappetino che si usa più comunemente nella sala yoga dove pratichi, o cercherai di farti consigliare da chi pratica da più tempo di te. Ma sei sicuro che sia il tappetino giusto anche per te?
Penso sia più facile incominciare spiegando un po’ le caratteristiche principali di un tappetino yoga.
L’aderenza
Per quanto riguarda l’aderenza del tappetino yoga è il caso di dire che non è mai troppa. Indipendentemente dallo spessore del tappetino, o dal tipo di yoga che stai praticando, ti consiglio di scegliere un tappetino con una buona aderenza. Ne sentirai subito il vantaggio eseguendo le asana in modo più corretto, senza scivolare e percependo meglio gli allineamenti.
Lo spessore
I tappetini sono solitamente da 3/4 mm o 6 mm, con qualche eccezione troviamo spessori maggiori che arrivano a 10 mm.
Esistono tappetini anche di spessore molto ridotto, come quelli da 1mm, solitamente usati anche per i viaggi. È possibile piegarli come un lenzuolo e farli entrare in una piccola borsa.
Alcune persone non avendo la possibilità di portare il proprio tappetino in sala, per problemi di ingombro, come chi pratica dopo il lavoro e non è disposto a trasportarlo per tutto il giorno, preferiscono questa tipologia proprio per il vantaggio relativo allo spazio e inoltre perché si possono applicare sui tappetini che di solito le associazioni mettono a disposizione.
La trazione
Per trazione intendiamo la capacità del nostro tappetino yoga di resistere all’allungamento, un tappetino con una trazione bassa può dare l’impressione di essere un po’ come un elastico se si usa su pavimenti scivolosi.
Una buona trazione di solito cresce al crescere del peso specifico del tappetino.
Comfort
In questo caso cerchiamo di calcolare quanto il tappetino sia confortevole: non sempre lo spessore di 6mm o più è sinonimo di comfort elevato.
Oltre allo spessore dovrai considerare il materiale con cui è costruito: ci sono, infatti, materiali più morbidi di altri. Solitamente un tappetino leggero è anche più morbido, al contrario maggiore è il peso specifico, maggiore sarà la resistenza alla trazione, a discapito della comodità.
Ecologico o non ecologico?
Fare una scelta ecologica non farà bene solo al pianeta, ma farà bene anche a te, a dire il vero è sempre così e vale un po’ per tutto.
Spesso ti troverai con la tua nuda pelle a contatto con il tappetino yoga, e altre volte ancora ti ci troverai a respirare molto vicino, dunque sì all’ecologico.
Tappetini in PVC
Tappetini in PVC economici ma non ecologici? Se proprio decidi di comprartene uno per risparmiare un po’ assicurati almeno che sia privo di ftalati, che oltre ad essere nocivi per l’ambiente sono dannosi anche per l’uomo.
Si parla di disturbi nello sviluppo dei genitali maschili e femminili, aumento del rischio di diabete tipo 2, nei bambini sono stati correlati piccolo disturbi di tipo mentale, motorio e comportamentale, dunque FTALATI NO.
Tappetini yoga in TPE
Sono sintetici ma biodegradabili, riciclabili e leggeri, privi di PVC e anche di lattice, dunque se sei allergico può essere la scelta giusta per te.
Hanno un buon comfort e aderenza, resistenza elevata ma peccano un po’ sulla resistenza alla trazione.
Tappetino yoga in caucciù
Scelta ecologica per eccellenza, 100% in gomma naturale, hanno un’aderenza ottima, sia quando sono asciutti che bagnati. L’unico neo è l’usura, che non è molto elevata, ma se non sei un rugbista e non pratichi acrobazie particolari sul tappetino avrà una durata più che soddisfacente.
Comfort ok, resistenza alla trazione sufficiente.
Tappetino Yoga di Iuta e Gomma
Sono di juta in superficie con fondo antiscivolo solitamente ecologico, hanno una buona aderenza, assorbono il sudore con una resistenza sufficiente in termini di durata.
È un buon prodotto per chi tende ad avere le mani sudate.
Per le altre caratteristiche molto dipende dal materiale del fondo.
A celle aperte o chiuse?
Un altra distinzione da fare è fra tappetino a celle aperte o chiuse, vi faccio vedere subito un paio di esempi
Ecco una foto di tappetino yoga a celle chiuse
Come potrai notare hanno una superficie più liscia, non assorbono il sudore, dunque più igienici, ma se ci si suda sopra perdono di aderenza.
Tappetino yoga a celle aperte
In questo particolare noterai che la superficie è più porosa, mantengono quindi un buon grip anche se bagnati, vanno però lavati più spesso perché tendono ad assorbire un po’ il sudore.
Qual è il migliore per me?
Prima di tutto parti dall’idea che il tappetino perfetto non esiste, e che i più grandi yoghi del passato usavano una semplice stuoia, dunque non serve spendere un capitale su un tappetino per essere un bravo praticante.
Ciò non toglie che avere una buona aderenza e stabilità possa rendere la tua pratica migliore.
Considera la tipologia di pratica
Se stai praticando un tipo di yoga dinamico, cioè vinyasa yoga, ashtanga vinyasa yoga, power yoga o anche flow yoga, dovrai scegliere un tappetino yoga basso, con spessore di 3 o 4 mm.
Un tappetino yoga con queste misure ti darà la possibilità di avere una buona stabilità, sia nelle transizioni, sia in tutte le asana “posizioni” di equilibrio come l’albero (vrikshasana), Shiva danzatore (natarajasana), la posizione della mezza luna (ardha chandrasana), la posizione del corvo (bakasana) e molte altre ancora.
Maggiore stabilità significa poter lavorare più comodamente, e attivare solo quei muscoli necessari alla posizione e rilassare tutti quegli altri, in altre parole significa praticare meglio e faticare meno.
Se pratichi uno yoga più statico, ad esempio l’hata yoga, yoga posturale, kundalini yoga, puoi optare per uno spessore maggiore di 6mm, perderai in stabilità ma aumenterai il comfort, specialmente nelle asana in cui ti troverai con le ginocchia a terra e in quelle altre in cui avrai la schiena a terra.
Questo problema è tipico delle persone molto magre, per quelle ossute per intenderci, o magari per i diversamente giovani ;-).
Quanto pesi?
Mi è capitato di avere come allievo un giocatore di rugby che pesava più o meno un centinaio di chili, e devo dire che era anche molto elastico considerando la sua struttura, l’unico problema riguardava l’usura del tappetino. A quell’epoca non usavo in sala tappetini yoga molto resistenti, diciamo che mi ha aiutato a cambiarli tutti in poco tempo.
Se sei una persona robusta ti consiglio di sceglierne uno con una buona resistenza all’usura e alla trazione, specialmente se fai yoga dinamico.
Se sei magra, o comunque non pesi molto, potrai avere a tua disposizione una scelta più ampia.
Quanto costa un tappetino yoga?
Puoi spendere dai 7 euro, per tappetini sicuramente molto economici, ma anche dalle prestazioni molto ridotte, sia in termini di durata che di resistenza all’usura, o superare tranquillamente la soglia dei 100 euro per yoga mat altamente performanti e garantiti a vita.
Se vuoi scegliere la giusta via di mezzo, magari optando per un prodotto ecologico e per avere un tappetino degno di essere chiamato tale, dovrai spendere dalle 25 euro alle 50 euro circa.
Dove comprare il tuo tappetino
Se scegli l’opzione online, di certo puoi provare ad andare su Amazon, lì sicuramente ne potrai trovare in abbondanza, ma forse la tua ricerca potrebbe essere un poco dispersiva.
Un sito che ho trovato ben fornito e che dà buone specifiche sui prodotti è Yogashop, il quale ha un vasto assortimento. Altrimenti prova a dare un’occhiata anche a Reyoga, una ditta di ragazzi marchigiani attenti all’etica e all’ecologia.
Come pulire il tappetino yoga
Dipende molto dal materiale del tuo tappetino – e di solito la ditta produttrice dà indicazione su come fare. Sicuramente una regola comune è quella di lavare il tuo yoga mat con poco sapone neutro e delicato, preferibilmente a mano. Se il tuo tappetino entra comodamente in lavatrice puoi provare con un lavaggio delicato senza centrifuga, ma sempre con un sapone delicato. Esistono anche prodotti specifici per la pulizia dei tappetini in formato spray.
Per asciugarlo tienilo rigorosamente lontano dal sole e assolutamente non nell’asciugatrice.
Come trasportarlo
Puoi scegliere un semplice cordino, molto pratico, economico e leggero, o se hai bisogno di più attenzione all’igiene, magari perché lo porti parecchio in giro, puoi optare per una borsa, un poco meno economica ma più attenta alla pulizia.
Se hai domande o commenti a riguardo, puoi lasciare un commento.
Spero di esserti stato utile
Stefano Celli